I Satiri di Sieni sulle note della notte.
Satiri è uno spettacolo di danza contemporanea coreografata da Virgilio Sieni e performata da Jari Boldrini e Maurizio Giunti, accompagnati dalla musica di Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill.
La performance ha avuto luogo in una chiesa sconsacrata in via S. Isaia: uno spazio che senza dubbio ha valorizzato e conferito un’atmosfera mitologica alla creazione che già di per sé degli elementi riconducibili all’antica grecia.
Lo spettacolo infatti inizia con Naomi Berrill che, con un vestito nero, entra in scena portando con sè un violoncello: si siede in mezzo al palco e inizia a suonare; dopo poco inizia ad accompagnare la musica con un canto. Entrano in scena anche i due danzatori, uno dei due con in testa una maschera di un satiro.
Il satiro è una figura mitica maschile, un dio minore, compagno di Pan e Dioniso, che abita nei boschi e sulle montagne. “Il Satiro, come ci dice Nietzsche ne La nascita della Tragedia (1872) e per richiamo sapienziale Giorgio Colli ne La nascita della filosofia (1975), potrebbe essere colui che getta lo sguardo nell’abisso dicendo sì alla vita: non la notte ma la sua primavera”, racconta Virgilio Sieni sul sito di Danza Urbana: la sua figura infatti non ha un’accezione ostile, bensì profonda ma benevola nei confronti dell’esistenza e dell’umanità alla quale è contrapposta. Da subito i due danzatori iniziano una coreografia dove si relazionano tra di loro, il satiro si corica sulla schiena dell’altro, nasce un rapporto empatico e dinamico. Non c’è un rapporto di dipendenza, non è presente la figura della divinità che detta l’uomo, ma i due si muovono nello spazio mantenendo legame omogeneo e uniforme. La musica è intervallata da momenti di silenzio, durante i quali i due performers avanzano più lentamente, consci del cambio di atmosfera.
Agata Greco
Inserisci un commento