Siamo tutti Romeo: il corteggiamento secondo Monten
“Romeo, romeo, romeo” è uno spettacolo in cui l’interazione con il pubblico è l’epicentro della performance. Noi spettatori siamo dentro alla performance, catapultati all’interno dallo sguardo che i danzatori ci rivolgono e noi rivolgiamo a loro. Gli interpreti oltre a mostrare le loro abilità tecniche con balli di gruppo sfrenati, interagiscono con il pubblico con delle “avances” alla ricerca della propria “Giulietta”. Di Giuliette ce ne sono tante quanti sono i Romeo in scena, e sono tanti. Lo spettatore, grazie alla posizione quadrangolare delle sedute, riesce non solo a seguire il ballo ma a percepire anche le emozioni delle altre persone che guardano lo spettacolo. I performer riescono a farti tenere gli occhi incollati a loro con flirt, danze e testi sull’attrazione letti al microfono. Il ragazzo con i baffi e peli su braccia e gambe si scopre essere una ragazza, facendo capire al pubblico che i peli su una donna sono naturali, e che ognuno deve essere libero di fare ciò che vuole con il suo corpo. Uno spettacolo che può sembrare leggero a occhi ingenui nasconde in realtà significati molto profondi. L’intento della performance di comunicare un messaggio anti-omofobo, di eguaglianza di genere e femminista è perfettamente riuscito.
Agato Cogni (14y)
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